domenica, Marzo 9, 2025

E’ Moussa Sangare il vero killer di Yara? La testimonianza dell’amica: “quella sera nella palestra c’era un ragazzo scuro di carnagione”

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Sarà che io che ho letto tutte le 60000 pagine del faldone d’indagine del giallo di Brembate alla colpevolezza di Bossetti non ci ho mai creduto minimamente per cento e più motivi. Al contrario ho sempre pensato che prima o poi il vero assassino di Yara sarebbe tornato a colpire e solo allora si sarebbero dipanati in cinque minuti quattordici anni di misteri.
Dopo tanti anni di attesa sento che quel momento potrebbe essere finalmente arrivato arrivato. Il killer potrebbe aver colpito di nuovo come immaginavo e tra poco potrebbe alzarsi un polverone di dimensioni inaudite. Se pensate che questa sia una tesi fantasiosa leggete le righe che seguono e capirete che non è affatto cosi…

Partiamo dal fatto che purtroppo del passato del ragazzo si sa pochissimo. Perché voi lo sapete benissimo come funziona: se anziché Moussa Sangare si fosse chiamato Maurizio Sangallo e avesse avuto pure l’aggravante di essere eterosessuale già dopo 5 minuti avremmo saputo tutto di lui. Da quale asilo aveva frequentato da bambino fino a quello che aveva mangiato la sera prima del delitto. Mentre in questo caso “stranamente” a una settimana dalla confessione non si è ancora capito se il ragazzo è Marocchino, Egiziano o Ivoriano. “Ha stato un italiano!” cosi hanno tuonato La Stampa, Repubblica e tutta la pletora mainstream suscitando ilarità e indignazione nel pubblico visti i tratti somatici della risorsa non proprio rappresentativi dell’italianità per dirlo alla Vannacci.

I media manistream ci descrivono il ragazzo come un agnellino sorridente sempre dedito al canto, che non ha mai dato problemi a nessuno e che purtroppo si è impazzito improvvisamente. Perchè io ironizzo ma la realtà brutale è che è proprio cosi che funziona: Se l’assassino è bianco ed eterosessuale allora ci ossessionano con 10.000 articoli e approfondimenti televisivi sul patriarcato e il maschilismo tossico se diversamente colorato fanno di tutto per minimizzare l’accaduto e il giorno dopo la notizia sparisce da tutte le testate. Infatti a nemmeno una settimana dalle confessione il nome del ragazzo ivoegiziomarocchino è completamente sparito dalle cronache. Perchè non lo dobbiamo dire che c’è un evidente correlazione tra l’incremento dell’immigrazione incontrollata e l’aumento della criminalità, perchè se lo diciamo siamo razzisti. Perchè è proprio cosi che funziona: quando vinciamo una medaglia d’oro grazie ad un atleta di colore allora si che c’è correlazione tra l’aumento dell’immigrazione e l’aumento delle medaglie , ma quando avvengono fatti ignobili come questo allora no non c’è nessunissima correlazione, nonostante la correlazione sia palese e sotto gli occhi di tutti. Abbiamo un enorme problema di razzismo e di discriminazione in Italia. Il razzismo della sinistra contro il maschio bianco eterosessuale è il vero cancro di questo paese, ma non è questo l’argomento di oggi e ne parleremo più avanti in un prossimo articolo.

Ma ritorniamo a Sangare. Da quel poco che sono riuscito a indagare dalle testimonianze dei vicini, pare che l’arricchitore culturale abbia sempre vissuto a Suisio, piccolo paesino in provincia di Bergamo e già basterebbe questo, se non vivessimo in una nazione di pagliacci, a far scattare perlomeno qualche domandina nella testa degli inquirenti e dei giornalisti. Si perchè Terno D’Isola località nella quale è stata uccisa inspiegabilmente la povera Sharon Verzeni, dista infatti solo 6 km dalla palestra in cui Yara è sparita misteriosamente.

L’ivoriano quindi è di zona ed in più nel 2010 aveva solo diciassette anni, un’età assolutamente compatibile con quella della tredicenne Yara. In più vedendo le foto apparse sui giornali del ragazzo appare abbastanza piacente, sicuramente più bello di lei. E’ possibile che Yara potesse aver avuto una cotta per lui? Non possiamo escluderlo. Inoltre è da tenere presente che Sangare era uno sportivo e praticava calcio a livello giovanile quindi è assolutamente impossibile che non conoscesse il centro sportivo di Brembate che era il circolo più grande di tutta la zona. In tutta probabilità Sangare quel centro lo conosceva eccome e magari lo frequentava pure.

Ma c’è molto di più: i due omicidi, quello di Sharon e quello di Yara, hanno più di una cosa in comune, ma la più evidenti sono le modalità e l’imprevedibilità. Mi spiego meglio: se guardiamo le statistiche la stragrande maggioranza delle volte gli omicidi vengono commessi da persone vicine alla vittima. Un fidanzato, un genitore, un amico, un vicino di casa o un compagno di scuola. Se si guarda al passato, i casi dell’orco che aggredisce per strada erano veramente pochissimi, questo almeno fino a quando la sinistra non ci ha riempito di immigrati clandestini. Da allora di casi come questi ce ne sono stati diversi in Italia e moltissimi in tutta Europa, alcuni fortunatamente conclusi con qualche ferita altri purtroppo con il decesso, come il ragazzo di Torino Stefano De Leo ucciso per strada da un notaio solo perché appariva felice e contento.

Ora, fatta questa considerazione, è evidente che per quanto ci si sia sforzati di scavare nella vita di Sharon e ancor di più in quella di Yara, non si è trovato nulla che facesse pensare che qualcuno potesse odiare le vittime o le loro famiglie al punto di ucciderle. Sangare, infatti, è un pazzo psichiatrico che colpisce a caso senza alcuna premeditazione e questo lo rende imprevedibile e imprendibile, salvo che non venga ripreso dalle telecamere come questa volta. Sante telecamere senza le quali adesso in carcere ci sarebbe il povero fidanzato Sergio Ruocco senza uno stralcio di prova. Gli avevano già preparato l’altare sacrificale con la Bruzzone, che non è nient’altro che la versione criminologa di Burioni e Pregliasco, pronta a scommettere una mano che non si era trattato di un aggressione improvvisa ma era stata sicuramente una persona che la conosceva benissimo.

Erano già pronti nelle redazioni della Stampa e di Repubblica con lo spumante per celebrare l’ennesimo figlio bianco del patriarcato assassino che non accettava l’indipendenza emotiva della propria compagna. Ma niente gli è andata male. Malissimo direi visto che a compiere l’infame gesto è stata un arricchitore culturale di seconda generazione, quelli che se li fai crescere qua si integrano alle perfezione e ci fanno vincere tante medaglie all’olimpiadi. Perchè il messaggio che essi voglio veicolarvi è proprio questo:” Che vi importa se le vostre città sono diventate un letamaio nel quale avete paura ad uscire pure a mezzogiorno, potete vincere un sacco di medaglie! potete vincere un sacco di mondiali come i francesi è una figata no?”

Ma torniamo ai fatti: Sangare è imprendibile, per quanto si possa scavare nei cellulari delle vittime, non si arriverà mai a lui perché lui banalmente non conosce le vittime. Chi ha seguito il caso Gambirasio sa come la storia sia ricca di misteri e di quesiti insoluti . Come ha fatto l’assassino a far sparire Yara da un centro abitato trafficatissimo a quell’ora? Perché l’ha uccisa senza alcun motivo apparente? Perché il corpo non è stato trovato per 3 mesi e poi è riapparso su un campo che era stato perlustrato 10 volte anche con i cani? Moussa Sangare può essere la risposta perfetta a tutti questi quesiti. Essendo infatti un bel ragazzo, comunque decisamente molto più bello della vittima, potrebbe aver adescato la ragazza con un invito ad accompagnarlo da qualche parte, magari anche a vedere la propria gattina che aveva appena partorito. Invito alla quale la ragazza non ha saputo dire di no, vuoi per ingenua bontà vuoi perché attratta fisicamente da lui. È bene ricordare che Yara era una ragazza tutta casa e chiesa che mai aveva ritardato un rientro a casa, pertanto per far sì che questo avvenisse c’erano solo due possibilità: o che venisse rapita con forza, cosa impossibile in mezzo al centro di Brembate, o che ci fosse una forte motivazione che la spingesse a prendere una sgridata dalla madre e una bella cotta per un ragazzo DELLA SUA ETA’ (e non come Bossetti che potrebbe essere il nonno) potrebbe essere proprio quella motivazione. Yara potrebbe essersi allontanata con lui e in un primo momento si sentiva perfettamente tranquilla tanto da rispondere ai messaggi della sua amica Martina Dolci che gli chiedeva a che ora era la gara della domenica. Una volta da soli però senza alcun motivo inizia a colpirla fino ad ucciderla con un coltello in modo analogo a quanto fatto con Sharon. Mentre a noi ci viene detto che non si sanno ancora bene le cause della morte, che Yara forse è morta di per il freddo, che aveva delle ferite lievi ma non si capiva bene, basta guardare per 5 secondi le foto del cadavere ed è evidente come la ragazza sia stata trucidata a suon di coltellate da un pazzo psichiatrico, ruolo che il Sangare peraltro interpreta alla perfezione.

Queste che vedete sopra sono le foto autentiche dell’autopsia di Yara. Ci ho pensato molto se pubblicarle perchè sono macabre, ma penso che qua dentro chi legge siamo tutti grandi, adulti e vaccinati (no quello no però vb) e se vogliamo arrivare alla verità di questa storia è giusto che vediate le cose con i vostri occhi.

A voi sembrano lievi? E vi risparmio quelle dei polsi nei quali si vede chiaramente come gli siano stati amputati i tendini. A mio modo di vedere ci sono solo due possibilità: O l’assassino si è accanito come un pazzo contro di lei oppure quelle ferite sono state procurate dal martello pneumatico utilizzato per recuperare il cadavere dalla struttura sotto la quale era stata sepolta la ragazza, ma questa è un’altra pista e ne parleremo in un prossimo articolo. Ma c’è ancora molto altro…

Infatti c’è un altro particolare incredibile che collega Sangare all’omicidio di Yara ed è quello del campo di Chignolo d’Isola dove la ragazza è stata ritrovata.

Per anni si è dibattuto sul perché di tanti posti proprio quel campo attaccato a quella zona industriale e anche in questo caso Sangare ci fornisce una spiegazione più che convincente: il campo di Chignolo D’Isola si trova incredibilmente proprio a due passi da casa sua!

È bene ricordare che proprio su quello stesso campo sul quale era stata ritrovata Yara, un mese prima del ritrovamento di Yara era stato ritrovato in un lago di sangue il cadavere di Eddy Castillo.

Rifletteteci un attimo, ma a voi non vi sembra strano che a pochi km da casa di un serial killer conclamato siano stati ritrovati due cadaveri di due ragazzini quasi coetanei? Tutto apposto procura di Bergamo, ci siete?

Ma non finisce qui! Una volta messi insieme questi punti rifletto su tutte le testimonianze che avevo letto nel lunghissimo fascicolo d’indagine e me ne ritorna in mente una che mi fa saltare sulla sedia. Si tratta di una testimonianza che fin dal primo momento avevo trovato attendibile e mi aveva colpito ma alla quale non ero riuscito a trovare però uno sbocco . In questa testimonianza una compagna di allenamento di Yara riferisce agli inquirenti che all’interno della palestra il giorno della scomparsa c’era un ragazzo di carnagione scura che lei non aveva mai visto fino al giorno prima e che non rivedrà mai più nei giorni successivi.

La ragazza lo descrive scuro di carnagione, capelli ricci corti, corporatura media. Vi fa pensare a qualcuno? E perchè proprio al Sangare? Da notare inoltre il fatto che stazioni per poco nella palestra e poi esca dalla porta d’emergenza la stessa indicata dai cani molecolari nel loro percorso.

Moussa Sangare ha il profilo del perfetto serial killer, è dedito al consumo di droghe pesanti, è stato già denunciato diverse volte dalla sorella e dalla madre per maltrattamenti e i vicini lo descrivono come un pazzo, pericoloso e violento. A questo punto mi preme ricordare che il povero Bossetti, a differenza sua, aveva la fedina penale pulita come quella di un bambino e non aveva ne un buffo con Equitalia e nemmeno una multa per eccesso di velocità.

Ma nonostante Bossetti non abbia mai dato un segno di squilibrio e tutti all’interno delle deposizioni post arresto lo descrivano come una bravissima persona, noi dobbiamo credere che sia per forza colpevole senza una minima prova. Perchè c’è il dna e ce lo dice la scienzah e la scienzah non sbaglia mai. Vi ricorda per caso qualcosa tutto questo? A tal proposito Vi faccio notare che c’è una fortissima correlazione tra l’elettore del pd 6 Dosi e il colpevolista convinto di Bossetti.

Ma ritorniamo a Sangare e proviamo a mettere insieme i pezzi. Se ci atteniamo ai fatti certi possiamo affermare con sicurezza che:

  • Sangare è un serial killer che potrebbe aver già colpito in passato.
  • È un bel ragazzo dal quale Yara potrebbe essere stata attratta.
  • I due abitano in due paesini vicini raggiungibili in pochi minuti.
  • Probabilmente aveva frequentato la palestra di Brembate
  • Ha un’età compatibile con Yara, a differenza di Bossetti che potrebbe essere il nonno.
  • Le modalità del suo omicidio sono identiche a quelle di Sharon.
  • L’arma del delitto è la stessa
  • Il corpo della ragazza è stato ritrovato a due passi da casa sua, cosi come il corpo di Eddy Castillo.
  • C’è una testimonianza della prima ora che parla di un ragazzo di carnagione scura nella palestra, la sera della scomparsa di Yara.

Ora, con quanto detto finora, sia chiaro che non voglio dire che Moussa Sangare sia con certezza assoluta il killer di Yara perchè per stabilirlo servirebbe una vera indagine da parte degli inquirenti, indagine che purtroppo non ci sarà mai. Perchè come detto sopra si chiama Moussa Sangare e non Maurizio Sangallo. Ora vi prego, provate a chiudere gli occhi per cinque secondi e immaginate cosa sarebbe accaduto se si fosse chiamato veramente Maurizio Sangallo e in carcere non ci fosse già il capro espiatorio. Apriti cielo, non avreste di certo avuto bisogno di leggerle qui queste informazioni, ma sarebbe stato tutto uno strillo. Telegiornali, approfondimenti, servizi di Quarto Grado con Giorgio Sturlese Tosi che dorme in tenda davanti alla casa del Sangallo. Ma tutto questo ripeto, solo se in carcere non ci fosse stato Bossetti e lui si fosse chiamato Maurizio Sangallo. Invece in carcere c’è il maschio bianco eterosessuale figlio del peggior patriarcato e lui si chiama Moussa Sangare, quindi silenzio totale. Nemmeno un trafiletto nella ventesima pagina di Repubblica. Nessuno speciale di quarto grado, nessuna lacrima della D’Urso. Tanto ormai il capro espiatorio lo hanno trovato e non torneranno mai indietro. Pensate che botta che sarebbe per la sinistra, una roba del genere sarebbe in grado di spostare pure il voto americano di Novembre. Pensate poi alla procura di Bergamo dover ammettere la toppa più clamorosa di tutti i tempi dopo essersi gonfiati il petto per tutti questi anni in mondovisione. Non riapriranno mai le indagini lo capite? Cosi sono giorni che ci bombardano con la Boccia e Sangiuliano e nessun professionista dell’informazione che fa un mezzo articoletto sul possibile nesso Sangare/Yara. Non voglio essere ripetitivo ma pensate che avrebbero fatto lo stesso se si fosse chiamato Maurizio Sangallo?

Ora per darvi la misura finale di quanto sono pagliacci vi basta pensare che dopo la confessione di Sangare hanno deciso di riaprire i casi di Gianna del Gaudio e di Daniela Della Rovere, rimasti irrisolti. Cioè riaprono i casi di due signore uccise a Bergamo Est a 30 km da casa del Sangare e non riapri le indagini di Yara nonostante tutti questi indizi evidenti ? Sul serio fate? Si purtroppo si, fanno sul serio. Anzi penso che arriverebbero al punto che se Sangare volesse confessare farebbero di tutto per insabbiarlo. Poco importa che Yara non avrà giustizia e che in carcere c’è un innocente.

Ripeto per la decima volta che con quanto scritto sopra non voglio dire che per forza sia il colpevole, la palla di vetro non ce l’ho e non farò come i telecriminologi colpevolisti pronti sempre ad additare qualcuno come sicuro colpevole senza nemmeno aver letto le carte d’indagine. Io sono l’antagonista dei telecriminologi , per me sono tutti innocenti fino a prova SCHIACCIANTE contraria. Sono talmente innocentista al punto da dubitare fino all’ultimo anche della colpevolezza di Sangare almeno fino a quando non ha fatto ritrovare agli inquirenti l’arma del delitto. Quindi io non sto dicendo che Sangare sia il sicuro colpevole dell’omicidio di Yara , sto dicendo che però ci sono degli indizi enormi e trovo che sia una vergogna nazione che non venga riaperto il caso Gambirasio diversamente con quanto sta accadendo con altri casi molto meno probabili.

Vi lascio con una domanda: E’ possibile che il giallo di Brembate altro non sia che lo specchio dell’Italia targata DEMenti con un Italiano a marcire in carcere per scontare un omicidio commesso da qualche risorsa? Potrebbe essere altamente probabile ma ormai nessuno muoverà un dito, anche se confido che ci sia qualche inquirente arguto che legga il polverone quotidiano e possa avere uno scatto d’orgoglio.

Il caso Gambirasio va riaperto è scandaloso che Bossetti stia in carcere con un dna che la pm ha distrutto consapevolmente per non ripetere la prova. Ma se a voi domani vi dicessero che siete colpevoli di un omicidio perchè c’è un foglio di carta con dei numeri che indicano che siete colpevoli perchè lo dice la scienza vi piacerebbe? Si perchè questa è la fantomatica prova regina un foglio di carta con scritto dei numeri, in assenza di una controprova esterna che ne verifichi l’esito dell’esame è un fottutissimo foglio di carta con scritti dei numeri.

Quante ce ne avrei di cose da raccontarvi. Avevo preparato una documentario video in due puntate che era una bomba ma al momento di pubblicarlo ammetto che mi sono cagato sotto. Era troppo potente e rischiavo di fare la fine di Del Donno e di Assange. Cosi ho fatto la cacchina e non l’ho pubblicato. Ma vi giuro che questo fatto che non indaghino sul Sangare mi ha scatenato una rabbia dentro che mi ha convinto a pubblicarlo. Datemi 2 mesetti per finirlo di sistemare bene e lo pubblico tra poco sugli schermi del polverone…

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Un caro saluto e ci vediamo al prossimo articolo, ciao!

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