sabato, Marzo 15, 2025

I media stanno preparando psicologicamente la popolazione al razionamento energetico?

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” I media stanno preparando psicologicamente la popolazione al razionamento energetico?”

Quello che avevamo anticipato fin dai primi giorni della guerra sta diventando tragicamente realtà. Nei precedenti articoli ci siamo interrogati su quale fosse il fine di questa estenuante campagna di propaganda proucraina e una delle possibilità più accreditate era quella di convincere la popolazione a morirsi di freddo il prossimo inverno per aiutare i fratelli ucraini e fare un dispetto a Putin. Bene, se fino a qualche settimana fa potevo avere qualche dubbio oggi mi sento di affermare con certezza che, senza ombra di dubbio, è questo il motivo.

Il tutto è iniziato piano piano e ha seguito gli stessi schemi collaudati necessari all’approvazione del supergp e delle discriminazioni ai danni dei non benedetti. Se andate a rileggervi i miei vecchi articoli, l’applicazione delle folli misure discriminatorie ai danni dei non bucati le avevo previste con largo anticipo, quando ancora tutto sembrava una follia irrealizzabile. Lo schema è sempre lo stesso, si inizia con qualcuno che la butta la e la tocca piano e subito gli rispondono “escludiamo i non vaccinati dalla società? Non scherziamo.”, poi piano piano, un giorno alla volta si inizia a parlare con sempre maggior frequenza dell’argomento fino a quando la follia non diventa la nuova normalità. Ecco, stanno applicando ora lo stesso identico schema con il razionamento energetico. Si inizia con la vicepresidente del parlamento europeo che chiede di lavarsi di meno e puzzare di più per fare un dispetto a Putin e subito l’argomento viene rilanciato da tutti i politici del pd.

I giornali iniziano a fare uscire sondaggi farlocchi con risultati improbi secondo i quali gli italiani sarebbero pronti a rinunciare a vivere per i fratelli Ucraini e Draghi domanda se si preferisce la pace al condizionatore in una conferenza stampa che passerà alla storia.

Cosi, piano piano, di giorno in giorno si costruisce il consenso e si prepara psicologicamente la popolazione all’accettazione supina della nuova folle normalità. Però stavolta c’è un però, questa volta sembra che la macchina della propaganda si stia inceppando. Non sta filando tutto liscio come con la narrativa covid e per rendersene conto basta fare un giro sui social e leggere i commenti della gente. Personalmente odio i social e se li tengo aperti è solo per portare avanti le battaglie che conduco attraverso il polverone. Odio i social per motivi che non sto qua a spiegarvi adesso, magari ci tornerò in un prossimo articolo, ma in una cosa li trovo veramente utili. I social mi danno sempre la misura di quale è il vero sentimento popolare. Dalla mia personale osservazione non posso non notare come ad ogni articolo proUcraina, proZelensky o proacquafredda, si sollevi una vera e propria furia popolare. E’ evidente che per quanto i media stiano spingendo in quella direzione qualcosa questa volta non stia funzionando. Gli Italiani non stanno rispondendo come previsto al nuovo mantra. Come già scritto nei precedenti articoli, “moriamo di freddo , di fame e di stenti per i nostri fratelli ucraini” nei piani del governo doveva essere il nuovo “muriamoci in casa vivi e buchiamoci come se non ci fosse un domani per salvare i nonni”, ma stavolta pare proprio che qualcosa gli stia andando storto. Gli italiani infatti non vogliono proprio sentire parlare, ne di entrare in una guerra che non ci riguarda ne tanto meno di morirsi di freddo e di stenti per fare un dispetto a Putin. E’ impossibile non notare come, ad ogni intervento del premier ucraino sempre pronto a chiederci sacrifici e armi e mai la pace, gli insulti cadono giù come se piovessero.

La gente è stanca e che, per quanto ne dicano i sondaggi fake di repubblica, non ne vuole proprio sapere di fare ulteriori sacrifici per qualcosa di cosi lontano da noi e dove peraltro è anche difficile capire chi ha ragione e chi ha torto. Anche perchè le guerre esistono da sempre ma mai ci è stato chiesto di sacrificarci per queste. Non si tratta di essere egoisti si tratta semplicemente di non essere coglioni. Va bene donare e sostenere chi sta peggio di noi quando si hanno risorse in abbondanza, ma appunto quando si hanno risorse in abbondanza e non è proprio il nostro caso in questo momento. I vertiginosi aumenti dei prezzi dell’energia e dei beni di prima necessità stanno mettendo in ginocchio le famiglie come mai è accaduto dalla seconda guerra mondiale ad oggi e non è proprio il momento di fare i paladini del pianeta. Fanno presto i politici del pd a fare i froci con il culo del popolo. Che gli importa a loro degli aumenti, loro vivono in un mondo dorato tutto loro, con uno stipendio sicuro e faraonico e di certo nessun aumento potrà metterli in ginocchio. State certi che qualunque aumento o razionamento energetico non li toccherà, saremo noi soli a pagarne le spese.

Da oltre vent’anni, da quando siamo entrati nella truffa dell’Euro e dell’Europa, l’unica cosa che sento ripetere con costanza è “fare sacrifici”. Ma ovviamente siamo noi a doverli fare mica quelli che ce li chiedono! Bisogna sempre fare sacrifici, quando per il debito pubblico, quando per lo spread, quando per salvare i nonni e ora per fare un dispetto a Putin. Ma stavolta finalmente qualcosa non sta funzionando. Finalmente un sussulto popolare riporta tutti sulla terra e senza vergogna il popolo è pronto a sfoderare un po’ di giusto e sano egoismo. Un conto è fare i sacrifici per il debito pubblico, per i nonni o per lo spread che comunque sono problemi nostri, un conto è doversi morire di fame per i problemi degli altri.

Credo molto nella saggezza dei detti popolari e credo fortemente che ci sia più filosofia in alcuni di questi che in tutti i libri di filosofia del globo. C’è un detto popolare romano che fin da bambini le nostre nonne e i nostri nonni ci ripetono fino allo sfinimento fin da quando veniamo al mondo, il detto recita cosi: ” Chi se fa li cazzi sua campa cent’anni”. Ecco, dobbiamo riprendere la saggezza popolare che ci appartiene e farne tesoro. Dobbiamo farci gli affari nostri e restarne fuori. Dobbiamo sostenere, per quanto possibile e con soli aiuti umanitari, il popolo ucraino ma al contempo dobbiamo mantenere rapporti amichevoli anche con la Russia, che per quanto ne dicano i pidioti è un partner strategico imprescindibile del quale non possiamo farne a meno. Non si tratta di giustificare la guerra o essere Pro Putin, ma per quanto si possa odiare quest’ultimo è necessaria la giusta umiltà per ammettere che non possiamo farne a meno. Nessun invio di armi, nessuna sanzione e nessun embargo questa è l’unica via da seguire. Non è la nostra guerra e non esiste nemmeno mezza ragione valida per farla nostra. Dobbiamo gioire di essere fortunati a non avere la guerra e la carestia in casa e dobbiamo fare tutto quello che possiamo per non portarcele. E per far si che questo non accada c’è unica cosa che dobbiamo fare e anche alla svelta, depiddificare l’Italia prima che sia troppo tardi.

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