Quando a Ottobre e’ ricominciata la stagione delle misure emergenziali ci dissero che lo stavano facendo per non rovinarci il natale . Inizialmente la rivolta inizio a soffiare forte in tutta Italia. In quel momento per un attimo avevo avuto la speranza che finalmente noi Italiani avremmo condotto la rivoluzione che avrebbe liberato i popoli d’Europa dalla morsa dal regime terapeutico . Purtroppo mi sbagliavo, e dopo ormai due mesi siamo tutti qua, chiusi nelle nostre caverne digitali come dei veri e propri carcerati in attesa che venga il giorno per poter andare a lavorare.

Con le nuove misure per il Natale ormai si è ampiamente superato l’inaccettabile. La follia è diventata nuova normalità e la vecchia normalità è diventata follia. Non bastava la nascita anticipata del bambinello alle 22 e il capodanno tutti a letto presto da veri professionisti come Toninho Cerezo. Ci impediscono totalmente di fare qualsiasi cosa anche la più elementare. Ed ecco qua che un pezzetto alla volta il regime terapeutico è arrivato alla distruzione del Natale . La vecchia e cara tecnica della rana bollita. Metti una rana dentro una pentola bollente e salterà subito fuori, mettila in una ghiacciata scaldala piano piano finchè questa non si adagia nell’acqua calda e muore. Prima hanno iniziato quest’estate contro i vacanzieri e contro il mondo della notte. Hanno preso e cancellato interi settori che davano lavoro a migliaia di persone cosi, di colpo, dal giorno alla notte. Una volta cancellato il mondo della notte è arrivato quello della sera con pub e ristoranti. Non contenti di averci privato di qualsiasi possibilità di uscire la sera, ci hanno privato persino di tornare da casa della nostra fidanzata a casa nostra dopo le 22 di sera. Hanno distrutto la stagione sciistica, le messe, i teatri, i musei e le palestre. Ogni forma di convivialità deve essere bandita ogni forma di forma di svago deve essere distrutta.
Pezzetto dopo pezzetto hanno testato la nostra pazienza e hanno visto fin dove potevano arrivare, e cosi sono arrivati al fatidico momento di distruggerci anche il natale. Quest’attacco cosi spietato al natale a parare di chi vi scrive non è assolutamente casuale. Quale migliore occasione per il regime terapeutico di mostrare i suoi muscoli come quella di distruggere la festa più cara a noi Cristiani?
I danni psicologici ed economici che stiamo subendo sono enormi e difficilmente si potranno rimarginare. Per ogni persona intubata ce ne sono 1000 che perdono il lavoro e 2000 che stanno andando in depressione imbottendosi di alcol psicofarmaci e droghe. Hanno voluto colpire il Natale per colpire la nostra dignità di cittadini e proprio ora più che mai c’è bisogno di rispondergli con una grossa e sonora pernacchia. E’ proprio in occasione di queste feste natalizie che dovremmo tutti prendere il coraggio di mandarli a cagare e rifiutarci di assecondare i loro stupidi ordini.
Sogno un Italia che si appella alle regole dei testi sacri della costituzione e riempie strade e piazze fuori dall’orario consentito. Sogno un Italia dove i ristoratori e baristi lasciano aperte le loro attività fino a quando non va loro di chiudere. Sogno un popolo che risponda a tutto quello che sta subendo senza fare nessun disordine ma semplicemente tornando a vivere con normalità e rispondendo alla multe con una bella pernacchia.

E tutto questo non è impossibile quel che manca è la coesione e l’organizzazione. Non siamo un popolo di pecoroni come vogliono farci credere. Abbiamo mandato avanti le nostre attività a suon di evasione fiscale contro uno stato dittatore. Abbiamo costruito le nostre case a suon di abusi edilizi e non saranno certo quattro burocrati incravattati a mandare a puttane la nostra economia, la nostra salute e la nostra nazione.
Ma per farlo, ieri come oggi, serve appunto la coesione. Serve mettersi in contatto gli uni con gli altri e decidere solo il momento di iniziare la rivoluzione. Una rivoluzione civile e non violenta che basi le sue ragioni sui nostri diritti sacri sanciti dalla costituzione. Ma se non lo facciamo subito, se non facciamo presto , ci abitueremo piano piano a tutto questo. L’inaccettabile sarà diventato normale e quel che era normale sarà divenuto inaccettabile senza possibilità di ritorno, perché i diritti una volta che si perdono con cosi tanta facilità non vengono mai restituiti.