Anche se non lo diranno mai chiaramente la logica del discorso è chiara: Le compere vanno fatte su amazon perché sono più terapeuticamente corrette. Non lo diranno mai ma lo fanno intendere, ogni santo giorno in ogni articolo. Quello a cui stiamo assistendo è una vera e propria criminalizzazione dello shopping per strada. Non passa un giorno senza che i grandi giornaloni facciano un articolo indignato sulla gente in giro per strada per le vie dello shopping con orde di covidioti sotto nei commenti a gridare quanto queste siano irresponsabili . Abbiamo accettato di mettere la mascherina anche da soli all’aria aperta, abbiamo accettato di rinunciare a uscire la sera e abbiamo pure rinunciato alla libertà di andare in macchina da casa della nostra fidanzata alla nostra dopo le 22 , abbiamo accettato il distanziamento sociale e presto accetteremo pure di non poter più scopare nemmeno dentro casa nostra. Abbiamo accettato le peggiori boiate in nome della lotta a questo maledettissimo virus, ma pur attenendoci a tutto quanto ci hanno richiesto sembra che i padroni del discorso alias i professionisti dell’informazione non siano mai sazi. Sono saltato sulla sedia leggendo il tweet di tale Fabrizio Roncone giornalista del corriere della sera, cito “ Le immagini d’ieri sono sconcertanti. Folle di italiani, tutti ammassati per spendere quei tre spiccioli che ci restano. Chiudere – subito – i recinti (recinti: non è un termine scelto a caso) #assembramenti #COVID19 #coronavirus #TaskForce

Recinti non è un termine scelto a caso… Ormai ci trattano alla stregua di scimmiette irresponsabili non più liberi nemmeno di uscire in strada a fare una passeggiata. Già il commercio locale era in crisi a causa dello strapotere di amazon , ma con l’avvento del virus si è deciso di dare il colpo di grazia mortale ad una categoria già sofferente.
Attraverso questi articoli infatti si fa la più squallida cattiva pubblicità fatta ai danni degli esercenti mai vista nella storia. Attraverso tali articoli si crea nell’immagine collettiva l’idea che i negozi siano luoghi di contagio dai quali è meglio stare alla larga. Attraverso queste campagne si scoraggia in modo evidente l’acquisto presso il negozio sotto casa per favorire ovviamente l’acquisto su Amazon che appunto viene identificato dai professionisti dell’informazione come più terapeuticamente corretto.
Ma se i negozi sono tanto pericolosi perché non li hanno chiusi? Semplicemente per evitare di dover elargire loro i ristori. Pertanto se da una parte sembra che apparentemente li si voglia lasciar liberi di lavorare, dall’altra attraverso questa squallida propaganda si fa di tutto per distruggerli.
Questi fenomeni del governo, cosi come la stampa da essi foraggiata, un giorno spero che almeno paghino il conto di tutto questo. Si perché una volta che avranno fatto fallire l’ultimo negozio forse solo allora si renderanno conto che con le tasse “pagate” dagli statali una nazione non può andare avanti.